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Una ricerca dimostra che le persone obese sono maggiormente soddisfatte sul piano lavorativo, ma questo risultato è sintomo delle loro basse aspettative.

Il livello e i tassi di sovrappeso della popolazione sono negli ultimi anni temi importanti per chi si occupa di salute pubblica. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2008 il 35% della popolazione adulta era in sovrappeso, una percentuale doppia rispetto agli anni ’80. Questo incremento non è riservato solo ai paesi in cui l’obesità è molto diffusa (ad esempio gli Stati Uniti e il Regno Unito), ma anche ai paesi tradizionalmente poco inclini ad alti tassi di sovrappeso, come ad esempio il Giappone e la Francia. Gli effetti negativi dell’obesità sulla salute sono ampiamente dimostrati e numerosi studi mostrano che essa è negativamente correlata con il benessere psico-sociale e socio-economico dei lavoratori. Inoltre, soprattutto quando si considera la popolazione anziana, l’obesità è legata a forme diverse di disabilità, che a loro volta incidono sull’età pensionabile e sulla soddisfazione nel mercato del lavoro.

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Uno studio scientifico di tre autori spagnoli, Ricardo Pagan, Carmen Ordoñez de Haro e Carlos Rivas Sánchez, pubblicato nella rivista Economics and Human Biology, studia l’interazione tra obesità e disabilità e il suo impatto sui livelli di soddisfazione sul lavoro. L’analisi si focalizza sui lavoratori di età compresa tra i 50 e i 64 anni in dieci paesi europei: Danimarca, Svezia, Austria, Belgio, Francia, Germania, Paesi Bassi, Svizzera, Italia e Spagna. Gli autori usano i dati dell’indagine su Salute, Invecchiamento e Pensioni in Europa (in inglese Survey of Health, Ageing and Retirement, SHARE), per gli anni 2004, 2007 e 2011.
Lo scopo di questa ricerca è indagare l’impatto dell’obesità e di diverse forme di disabilità (distinguendo tra disabilità limitante/non limitante nelle attività quotidiane) sul grado di soddisfazione tra i lavoratori anziani. A questo scopo gli autori testano tre ipotesi:

  1. Le persone in sovrappeso hanno un più basso livello di soddisfazione sul lavoro rispetto alle persone normopeso, indipendentemente dal grado di gravità della disabilità;
  2. Le persone in sovrappeso senza disabilità dimostrano maggiore soddisfazione sul lavoro rispetto alle persone in sovrappeso con disabilità;
  3. Il grado di limitazione nel quotidiano incide in modo significativo sui livelli di soddisfazione sul lavoro delle persone in sovrappeso.

I risultati smentiscono queste ipotesi: i lavoratori obesi hanno maggiore probabilità di essere soddisfatti del proprio lavoro rispetto ai lavoratori normopeso. Inoltre, l’essere disabili riduce ma non cancella l’effetto positivo dell’obesità sulla soddisfazione sul lavoro. Infine, gli autori non riscontrano distinzioni sul livello di soddisfazione dei lavoratori obesi a seconda delle loro condizioni di disabilità, se limitanti o no (fatta eccezione per quegli individui che non sono sottopeso e non limitati nelle loro attività quotidiane, per i quali l’effetto è negativo).

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I risultati indicano, quindi, che essere obesi ha un impatto positivo e significativo sui livelli di
soddisfazione. Ciò viene spiegato dagli autori considerando che questa categoria di lavoratori ha aspettative inferiori riguardo alla qualità del posto di lavoro e questo li porta più facilmente ad essere soddisfatti delle loro posizioni lavorative. La soddisfazione, pertanto, non è indice di condizioni lavorative migliori, bensì di aspettative inferiori.
Contrariamente alle ipotesi degli autori, non ci sono diversità nella soddisfazione dei lavoratori sulla base del loro livello di disabilità, fatta eccezione per chi è sottopeso e non limitato nelle attività quotidiane. Al contrario, gli obesi con un cattivo status di salute si dimostrano maggiormente soddisfatti rispetto agli altri. Ancora una volta ad essere determinanti sarebbero le aspettative.

Dal punto di vista delle politiche pubbliche, i risultati di questa ricerca sono rilevanti per il raggiungimento di una migliore comprensione delle prestazioni di lavoro delle persone obese anziane (con disabilità o no), e per mantenerne e promuoverne l’occupazione. Anche se essere obesi è un fattore che contribuisce positivamente alla soddisfazione sul lavoro, l’ipotesi di aspettative di lavoro più basse rimanda a condizioni di lavoro peggiori e discriminazione. In questa direzione, oltre che lavorare sulla conoscenza di queste dinamiche sarebbe utile porsi l’obiettivo del miglioramento della qualità del lavoro, dei salari, delle ore lavorative e degli avanzamenti di carriera delle persone obese, che siano o meno disabili.

Pagan R., de Haro CO, Sánchez CR, 2016, Obesity, job satisfaction and disability at older ages in Europe, Economics and Human Biology, 11(2), 121-133.

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About Author

Sono Research Fellow all’Istituto Universitario Europeo a Firenze, dove mi occupo di traiettorie di genere nell’istruzione e nel mercato del lavoro in Germania. Nel 2013 ho ottenuto il dottorato di ricerca in Sociologia e Ricerca Sociale all’università di Trento: nella tesi dottorale mi sono occupata delle aspettative di istruzione delle prime e seconde generazioni di stranieri in Italia. Durante il dottorato ho collaborato con il Dondena Centre for Research on Social Dynamics, all’Università Bocconi di Milano. Infine partecipo ad un progetto di demografia storica dell’Universitá di Padova sulla mortalità infantile nel Veneto dell’Ottocento. Sono appassionata di scrittura, fotografia e arte.

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