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Intervista a Marco Caresia, Amministratore Delegato di ForTeam, Bolzano

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L’imprenditore Marco Caresia è Amministratore Delegato della società ForTeam di Bolzano. Formatore esperto nell’ambito informatico, ha idee molto innovative per lo sviluppo delle imprese.

D: Sei volontario in Coderdojo Trento. Quanto è importante iniziare a programmare in giovane età?

ImprendiNews – Marco Caresia – Coderdojo

Coderdojo Trento è l’occasione per bambini e giovani di iniziare a programmare. Marco Caresia è un volontario di Coderdojo Trento. Lo studio della programmazione fin dalla giovane età è importante nel mondo di oggi, in cui l’informatica è sempre più il fattore principale della crescita economica.

R: Coderdojo è una rete internazionale senza scopo di lucro dove bambini e ragazzi possono ritrovarsi e imparare liberamente i fondamenti della programmazione, in cui rivestono molta importanza le modalità dell’apprendimento tra pari tipiche delle palestre di arti marziali.
Un bambino che oggi ha 7 anni, entrerà nel mondo del lavoro nel 2030 e troverà probabilmente un mondo completamente diverso da quello in cui viviamo oggi. Lo spirito di coderdojo, il cui motto è: “Have fun!”, è di pensare all’informatica non come ad una materia scolastica, ma come parte integrante della vita. La programmazione può essere un modo creativo e divergente, all’interno caratterizzato da un sistema di regole molto rigide, con cui si cerca di risolvere un problema. In questo senso la programmazione è una vera palestra del problem solving!
A Coderdojo Trento mostriamo ai ragazzi che ci si può divertire non solo a giocare a un videogame, ma anche a fare il videogame. Dopo la pausa estiva, riprenderemo l’11 ottobre gli appuntamenti (due sabati pomeriggio al mese) in cui metteremo le mani in pasta con Scratch, Arduino, HTML e CSS, Appinventor, Processing e tanto altro ancora…
Comunque non è necessario essere giovani per imparare a programmare!

D: Se qualcuno volesse iniziare a programmare, che linguaggio è secondo te più facile per iniziare?

R: Penso che non ci sia un linguaggio di programmazione più facile “in assoluto”. La moltiplicazione dei linguaggi di programmazione è legata ai fabbisogni dei programmatori di poter svolgere alcuni compiti specifici in modo ottimale. Tuttavia, sono convinto che il linguaggio con la migliore “curva di apprendimento” e per tutte l’età possa essere Python.

D: Come consulente, ti occupi della progettazione e coordinamento di azioni formative. In cosa consiste il tuo lavoro?

R: Si tratta di mettere nero su bianco finalità e obiettivi della formazione a valle di un’attività di analisi dei fabbisogni formativi e professionali (cioè quali sono i gap di competenza da colmare in azienda per svolgere al meglio il proprio lavoro e quali sono le competenze che sono da formare per garantire l’occupabilità e l’adattabilità dei lavoratori) e di pianificare i contenuti e le modalità di svolgimento e valutazione della formazione. Il coordinamento prevede l’anticipazione e la risoluzione dei problemi che possono occorrere nella realizzazione del progetto.

D: Le imprese in cui sei socio, ForTeam e ForTeam Studio, si occupano anche della ricerca di opportunità di finanziamento per attività formative (Fondo Sociale Europeo, Fondi Interprofessionali, ecc.), azioni di sistema e strutturali, ricerca e innovazione e anche di consulenza all’accreditamento degli enti formativi. Quanto è importante la formazione al giorno d’oggi?

R: La formazione professionale è un valore aggiunto non solo individuale ma anche collettivo. Sono convinto che il desiderio di crescita personale sia parte integrante degli esseri umani e la risposta a questo desiderio attraverso percorsi professionalizzanti sia uno dei valori più importanti della nostra società. La formazione è inoltre il motore principale dell’innovazione, del cambiamento e dello sviluppo economico territoriale: è fondamentale quindi cercare di fare proposte formative cercando in modo consapevole di anticipare i tempi.

D: Sei consigliere della delegazione territoriale dell’Associazione Italiana Formatori. Di cosa si tratta?

R: AIF è la principale associazione italiana che raggruppa i professionisti della formazione (non solo formatori, ma anche docenti, progettisti della formazione, responsabili delle risorse umane, tutor, esperti in e-learning, ecc.). Associarsi ad AIF e portare un contributo attivo è quindi il modo migliore per far parte della principale comunità di pratiche italiana nell’ambito della formazione.
Entro fine anno, inoltre, AIF avrà completato il percorso di soddisfacimento dei requisiti per essere riconosciuta come associazione nei termini della Legge 4/2013, e potrà promuovere la professionalità del formatore attraverso l’attestazione e la certificazione delle competenze degli iscritti e attuando forme di garanzia a tutela degli utenti.

D: Sei diventato imprenditore dopo più di 10 anni di esperienza professionale come dipendente provinciale. Come valuti questa esperienza?

R: Certo, qualcuno potrebbe dire che si è trattato di una scelta non meditata o almeno rischiosa, in considerazione del periodo d’incertezza attuale. Riguardo a questa scelta ho avuto una visione di sviluppo, sia personale che professionale, l’opportunità e il coraggio per realizzarla. Con queste premesse, nessuno, secondo me, può tirarsi indietro di fronte alla possibilità di fare impresa e di contribuire attivamente al motore economico del Paese. È vero che i miei soci ed io ci siamo dovuti inventare un modello di gestione che fosse adatto a noi, che abbiamo messo tutto noi stessi in questo progetto e, molto spesso, abbiamo dovuto far fronte a difficoltà mai affrontate prima, come i problemi di liquidità e un peso fiscale schiacciante.

D: Ti occupi anche della ricerca sul tema della valutazione formativa e certificativa con l’utilizzo delle nuove tecnologie legato alle competenze. Qual è il problema principale di questo approccio?

R: Il problema principale che stiamo trattando all’interno del progetto e-schooling (progetto di ricerca finanziato dalla Provincia di Trento in partnership con Telecom Italia, Centro Studi Erickson e Memetic) è quello di impostare una soluzione software che porti reali vantaggi concreti ai docenti che vogliano utilizzarla, in termini di funzionalità, semplicità d’uso, precisione e trasparenza nella valutazione.

D: Sei un “WISTER mister”, di cosa si tratta?

R: WISTER, Women for Intelligent and Smart TERritories, è una rete italiana di donne con l’obiettivo di informare, proporre, segnalare notizie ed eventi riferiti alle tematiche di genere, con particolare riguardo alle nuove tecnologie. L’obiettivo è promuovere politiche dell’innovazione sensibili alle differenze, a partire da quelle di genere. Condividendo questo obiettivo ma essendo uomo, non ho potuto formalmente far parte della rete, ma la sostengo ‘da fuori’. Personalmente, penso che il problema principale che impedisce il superamento delle differenze di genere sia l’impossibilità di attuare in Italia quanto è stato fatto in Francia (il Paese Europeo con il maggior numero di donne lavoratrici) con il sostegno normativo e fiscale alle organizzazioni che forniscono servizi alla persona.

D: Sei anche un musicista: suoni clavicembalo, chitarra e flauto dolce.

R: Sì, ma non contemporaneamente!

D: Bella questa! Senti, su ImprendiNews mi sono interessato anche alla relazione tra musica e business. Secondo te che competenze utili al business si acquisiscono facendo musica?

R: In realtà suono solo per divertimento personale e sono veramente un pessimo musicista. Tuttavia, studi recenti hanno mostrato che suonare uno strumento è una palestra per la mente, in quanto attiva le connessioni tra gli emisferi cerebrali.
Come attività di gruppo, le esperienze di animazione musicale, invece, e il fare musica insieme, anche senza saper suonare uno strumento, contribuiscono in modo innovativo a sostenere il benessere aziendale, migliorando i rapporti personali e professionali e sostenendo la risoluzione dei conflitti.

D: Last but not least, cosa vuoi dire alle imprenditrici e agli imprenditori che ci leggono?

R: Non esiste una soluzione universale per superare la crisi, ogni imprenditore deve tenere duro e trovare il modo per aprire nuove opportunità. Uscire dalle proprie aree di comfort, investire nella propria formazione e in quella dei propri collaboratori e affidarsi ad un consulente esterno può favorire il cambiamento.

Potete contattare Forteam Bolzano e Forteam Studio Trento.

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About Author

Sono un consulente web e blogger. Appassionato di informatica e web sin dalla giovane età, sono esperto di web marketing e ho conseguito un Master in Studi Europei al Collegio d’Europa di Natolin in Polonia. Ho esperienza in ambito assicurativo e mi interessano il marketing, le tecniche di vendita e il business coaching. Il mio lavoro mi ha portato ad approfondire l’uso delle tecnologie informatiche destinate al settore alberghiero e all’organizzazione del lavoro. Penso che lo sviluppo parta dall’innovazione, dalla motivazione, dalla costanza nel perseguire i propri obiettivi e dalla creatività.

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