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CLIC – Genitori che aiutano i figli

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A sorpresa, uno studio scientifico rivela che sono pochi i genitori italiani a dare sostegno economico e aiuto nelle faccende pratiche ai figli.

Leggendo i risultati dello studio di Albertini e colleghi (2007) ogni italiano, almeno ad una prima occhiata, si stupirebbe a scoprire che in Italia la probabilità che i genitori aiutino i figli dal punto di vista economico e in termini di tempo dedicato ai nipoti è più bassa che nei paesi del nord Europa e in quelli continentali.

La ricerca, basata sui dati SHARE, nasce in realtà allo scopo di confrontare alcuni paesi europei per capire se i genitori si comportano in maniera omogenea in termini di risorse donate ai figli e se c’è una corrispondenza tra questi comportamenti e il sistema di welfare del paese di residenza.

Innanzitutto Albertini e colleghi chiariscono che questa uniformità tra le zone d’Europa non esiste, essendoci invece notevoli differenze tra gli stati del sud, quelli continentali e quelli del nord. Per quanto riguarda gli aiuti finanziari, – con l’eccezione della Grecia che è al livello dei paesi continentali – in Europa del sud, quindi in Spagna e in Italia la probabilità di trasferimenti finanziari dai genitori ai figli è più bassa che negli altri paesi: solo il 16 per cento in Italia e il 9% in Spagna, contro il 28% e 32% di Danimarca e Svezia, e il 27% della Germania.
Tuttavia, è in Spagna e Italia che chi dà supporto economico lo dà in maniera più elevata.
Quindi il primo risultato suggerisce che il sistema di supporto della famiglia nelle società mediterranee sia sì più forte, ma anche riservato ad un più ridotto numero di figli. Questo risultato, come anticipato, può sorprendere i lettori italiani, così come il risultato legato al sostegno da parte dei genitori ai figli in termini di tempo.

Quando Albertini e colleghi analizzano il tempo dedicato dai nonni alla cura dei nipoti, non solo scoprono che tutti i nonni d’Europa badano ai nipoti, ma anche che ci sono delle differenze in termini di probabilità e che, ancora una volta l’Italia risulta fanalino di coda. Ad aiutare maggiormente i figli in questo caso sono infatti i nonni danesi, svedesi, austriaci, tedeschi e greci, piuttosto che quelli italiani, francesi, svizzeri, spagnoli e olandesi. L’Italia è, però, anche in questo caso, il paese in cui questo scambio avviene con maggiore intensità: è qui che i nonni passano il maggior numero di ore con i nipoti.

ImprendiNews – Dott.ssa Alessandra Minello – CLIC

Quindi italiani più generosi sia in termini di soldi, sia in termini di tempo, ma generosi solo nei confronti di pochi. In realtà, oltre al risultato italiano dal confronto emerge un grande divario tra nord e sud Europa.
Se da una parte, Danimarca e Svezia sono i paesi in cui lo scambio sia economico sia di tempo è più frequente ma meno intenso, dall’altra ci sono Italia e Spagna in cui c’è una bassa proporzione di genitori che donano ai figli, ma una quantità maggiore.

Come detto, questi risultati sembrano sorprendenti per noi italiani, ma sono facilmente spiegabili. Secondo una ricerca di Kohli (2005), infatti, questa dinamica si chiarisce con un’altra forma di relazione tra genitori e figli che, soprattutto nei paesi del sud Europa, e quindi anche in Italia, è determinante per capire gli scambi di aiuto, di tempo, di risorse: il vivere nella stessa casa. Nei paesi del sud, di fatto, c’è una maggiore proporzione di genitori e figli coresidenti. Questa, di per sé, può essere considerata una forma di sostegno (reciproca) in cui l’Italia è leader incontrastata.

Lo scambio da genitori e figli c’è quindi, ed è anche costante, ma non avviene in termini strettamente economici o di tempo dedicato ai nipoti, bensì inglobato nella totalità di aiuti scambiati tra coresidenti. Il risultato di Albertini e colleghi, invece, ci mostra ciò che succede quando genitori e figli non sono necessariamente coresidenti: gli scambi economici e di tempo diventano molto intensi ma molto rari.

Per quanto sorprendenti, quindi, i risultati di Albertini e colleghi, sono spiegabili e rappresentano in realtà in maniera esaustiva il contesto italiano. Il legame tra genitori e figli si dimostra essere solido e i genitori italiani si confermano essere molto generosi, sia in termini di soldi, sia di tempo. A beneficiarne sono quindi i figli che vivono lontani, mentre quelli che vivono nella stessa casa godono del supporto costante dei genitori.

Citazioni
Albertini M., Kholi M., Vogel C. (2007) “Intergenerational transfers of time and money in European families: common patterns – different regimes?” Journal of European Social Policy, 17(4): 319–334.

Kohli, M., Künemund, H. and Vogel, C. (2005) “Intergenerational Family Transfers in Europe: a Comparative Analysis”, paper for the Research Network on Ageing at the 7th European Sociological Association (ESA) Conference (Sep.), Torun.

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About Author

Sono Research Fellow all’Istituto Universitario Europeo a Firenze, dove mi occupo di traiettorie di genere nell’istruzione e nel mercato del lavoro in Germania. Nel 2013 ho ottenuto il dottorato di ricerca in Sociologia e Ricerca Sociale all’università di Trento: nella tesi dottorale mi sono occupata delle aspettative di istruzione delle prime e seconde generazioni di stranieri in Italia. Durante il dottorato ho collaborato con il Dondena Centre for Research on Social Dynamics, all’Università Bocconi di Milano. Infine partecipo ad un progetto di demografia storica dell’Universitá di Padova sulla mortalità infantile nel Veneto dell’Ottocento. Sono appassionata di scrittura, fotografia e arte.

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