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CLIC – Trovare lavoro, trovare marito

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Lavorare in un ambiente prevalentemente maschile aumenta la possibilità per le donne di sposarsi presto.

Il detto popolare “Chi si somiglia si piglia” trova conferma nei dati statistici: la maggior parte dei matrimoni avviene tra persone simili, ossia tra partner con lo stesso livello di istruzione o con lo stesso status socio-economico1. A favorire gli incontri contribuiscono gli ambienti frequentati: la scuola, il lavoro, l’università.
Da quando è aumentata la presenza delle donne nel mercato del lavoro, è cresciuta anche la possibilità di creare proprio nell’ambiente lavorativo delle reti sociali che possono portare ad incontri favorevoli. Inoltre è il lavoro a dare concretamente le risorse per la realizzazione di un’immagine di sé più attraente, per investire nel tempo libero e per ampliare le proprie conoscenze.

In un recente articolo scientifico dimostro, ad esempio, che le donne tedesche che lavorano in un ambiente in cui ci sono molti uomini, tendono a sposarsi prima rispetto a quelle che lavorano in ambienti caratterizzati da una forte presenza femminile2.
L’ipotesi iniziale di questo articolo era in realtà opposta. Ovvero mi aspettavo che le donne inserite in lavori tipicamente femminili (ad esempio quelle che lavorano nel settore dei servizi), avessero una maggiore propensione verso la famiglia, verso una divisione tradizionale dei ruoli, e fossero meno orientate alla carriera, tendendo a sposarsi prima.

Per verificare queste due ipotesi, io e il mio coautore, abbiamo utilizzato un ricco dataset tedesco che fornisce informazioni dettagliate sulla carriera, sul matrimonio e sulle caratteristiche della famiglia di origine e del partner.
Si tratta dei dati NEPS (National Educational Panel study). Abbiamo analizzato il percorso di 5000 donne dalla fine della scuola dell’obbligo al matrimonio.
Quello che i nostri dati ci hanno mostrato è che il matrimonio per le donne tedesche si è spostato nel corso delle generazioni. Mentre quelle nate nella coorte del 1945-1954 si sposavano in media a 23,7 anni, per quelle della coorte 1965-1974 l’età media al matrimonio è di 26,7 anni. Inoltre, dall’analisi statistica dei dati, è emerso, non solo che non ci sono differenze nella percentuale di matrimoni a seconda del tipo di lavoro svolto, ma anche che le donne inserite nel mondo del lavoro in occupazioni tipicamente maschili (in cui più di due terzi dei lavoratori sono uomini) tendono a sposarsi prima della donne con lavori tipicamente femminili o in cui non c’è una predominanza di genere.
Pertanto la nostra teoria sulla propensione alla famiglia delle donne con lavori femminili è stata sconfessata.

Il meccanismo che spiega questo risultato è la prossimità, ovvero, più che l’attitudine alla famiglia, a contare è la presenza degli uomini, la possibilità di incontri e la vicinanza quotidiana con potenziali partner.
A conferma di questo risultato, ciò che emerge dai nostri dati è che a sposarsi prima non sono solo le donne che lavorano in ambienti maschili, ma anche quelle che scelgono percorsi di studio tipicamente maschili (ovvero in cui la presenza di uomini è uguale o superiore ai due terzi).

Pertanto, una donna che lavora in un ambiente maschile avrà maggiore probabilità di trovare marito. Ma la letteratura ci da un’ulteriore informazione rispetto ai contatti tra sessi nell’ambiente di lavoro, di cui le donne (ma anche gli uomini) dovrebbero tenere conto.
Se è vero che la compresenza porta alla nascita di unioni, essa porta anche, per gli stessi motivi, ovvero per una maggiore possibilità di vicinanza con i colleghi di sesso opposto, ad una più alta possibilità di divorzio3.

1Blossfeld, H.-P. e Timms, A. (2003). WhoMarries Whom? Educational Systems as Marriage Markets in Modern Societies.Hague, Netherlands: Kluwer Academic Publishers

2Minello A. e Blossfeld H.P. (2014) Attitudes toward marriage or marriage market? The effects of gender dominated job on the transition to first marriage. Articolo presentato Conferenza RC28, a Budapest.

3Tra gli altri: McKinnish, T. G. 2004.Occupation,Sex- Integration, and Divorce. American Economic Review Papers and Proceedings 94(2):322-25.Oppure McKinnish, T. G. 2007.Sexually-Integrated Work places and Divorce: Another Form of On-the-Job Search. Journal of Human Resources 42(2)

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About Author

Sono Research Fellow all’Istituto Universitario Europeo a Firenze, dove mi occupo di traiettorie di genere nell’istruzione e nel mercato del lavoro in Germania. Nel 2013 ho ottenuto il dottorato di ricerca in Sociologia e Ricerca Sociale all’università di Trento: nella tesi dottorale mi sono occupata delle aspettative di istruzione delle prime e seconde generazioni di stranieri in Italia. Durante il dottorato ho collaborato con il Dondena Centre for Research on Social Dynamics, all’Università Bocconi di Milano. Infine partecipo ad un progetto di demografia storica dell’Universitá di Padova sulla mortalità infantile nel Veneto dell’Ottocento. Sono appassionata di scrittura, fotografia e arte.

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